

L’idea di allestire il museo è scaturita dalla volontà di documentare la storia della comunità parrocchiale in un ambiente “vivo” che possa richiamare il passato e cercare di penetrare meglio il presente.
Cinque vetrine, ben illuminate, addossate alle pareti accolgono all’interno gli arredi. Il metodo espositivo adottato ha come prioritaria l’esigenza di far capire al visitatore l’uso dei parati ed il valore della creazione artistica interessata ad esprimere la fede del maestro artigiano. Nel caso dei paramenti dovremmo parlare certamente di artiste – artigiane, capaci di usare la competenza acquisita nel ricamo, nella tessitura, nella sartoria per dare dignitas alla liturgia. E’ difficile individuare oggi i laboratori di ricamo e tessitura operanti nel territorio nei secoli XIX e XX, ne sono ricordati alcuni molto fiorenti, si può citare ad esempio il Laboratorio istituito nel 1907 all’interno dell’educandato sorto nel borgo di Santa Maria la Strada. Il barone Cherubino Calì Costa prese in affitto alcune case per destinarle al laboratorio femminile per l’insegnamento della religione e perché «in pari tempo potesse in seguito servire come locale in cui le pie donne prestassero la loro opera volenterosa nell’insegnamento dei lavori domestici», il laboratorio si configurava come un istituto professionale specializzato nel ricamo. Presso la Badia annessa alla Chiesa di S. Antonio da Padova, la cappella delle suore addette alla ruota dei proietti, si insegnava il ricamo, esperte ricamatrici operano ancora nel territorio ionico etneo a testimonianza di una tradizione antica.
Chi entra nella sala adibita a Museo ha la possibilità di ammirare da vicino quanto di bello è stato fatto per rendere più decoroso il servizio liturgico. Sono lavori frutto della perizia di donne ed uomini rimasti anonimi, ma di cui resta la testimonianza della loro abilità, gli stupendi ricami a mano sui paramenti, i calici, gli ostensori, il turibolo, i candelabri, il leggio, le pietre di consacrazione degli altari, i bambinelli in cera, le statuine, i reliquiari non sono semplici oggetti per la liturgia, sono documenti che testimoniano la storia dei creatori, degli officianti e dei fedeli che hanno partecipato al rito.
E’ stato innaugurato il 16/07/2006.
Vi si può accedere da Via Maria SS. del Carmelo 1/A oppure da Via Ucciardello 2/A.
E’ visitabile previa telefonata al N° 095/931533 o al cell. 339437318

Monastero di Colletorto (CB)
Il “Monastero” di Colletorto, in epoca medievale, è stato convento dei Carmelitani. Dal 1730, ristrutturato ed ampliato, è stato abitato, in successione, dai Frati Riformati di S. Francesco, dalle Suore del SS. Redentore dette “Liguorine”, dalle Suore Stimmatine e, dal 1953 al 1992, dalle Figlie di Martia Immacolata dette “Immacolatine”.
Il Paliotto è costituito da una eccezionale serie di ricami in seta e oro, la colorazione naturale dei fili ha consentito la conservazione vibrante dei colori. La tela misura 656cm ed è alta 86cm. Nella pare superiore del paliotto è possibile osservare una completa serie do simboli della Passione di Nostro Signore, culminanti al centro con il Sacro Volto di Gesù. La parte centrale del Paliotto ospita un eccezionale ricamo in oro del Santissimo Sacramento affiancato da due angeli in atto di adorazione in entrambi i lati campeggia una graziosa decorazione con elementi floreali tipica del ‘700. Scaricando la foto ad alta definizione è ancora possibile notare alcune tracce di matita, del disegno originale, poi sostituite dalla decorazione presente.
Sr. Dolores Carrieri, Superiora dell’Isituto delle Figlie di Maria Immacolata di Giarre ha donato alla nostra Parrochia l’8 Dicembre 2013 questo meravigllioso capolavoro dell’arte settecentesca.
